Vacances, j’oublie tout

Jacques Henri Lartigue - Jeanine Lhemann - Royan, 1926
Jacques Henri Lartigue, ” Jeanine Lhemann”, Royan, 1926

Estate, tempo di vacanze.
Mi chiedo: è possibile prendersi una vacanza dalla fotografia? E se sì, in che maniera e per ottenere quali benefici?
Partendo dal presupposto che non sono solo il mirino di una fotocamera e lo schermo di uno smartphone a garantire l’osservazione del mondo – né tanto meno l’esistenza nel mondo – ritengo che una pausa sia salutare e perciò raccomandabile.
Ciò premesso, ecco, in versione last minute, un paio di considerazioni e qualche suggerimento.
“Staccare” dalla fotografia non significa chiudere gli occhi. Anzi, al contrario, significa aprirli, alzarli, recuperare uno sguardo che troppo sovente è ripiegato su se stesso, sovraccarico, stanco.
Prendersi una vacanza dalla fotografia, in fondo, è prendersi una vacanza da se stessi: appartarsi, ridimensionarsi, sottrarsi, non sentirsi al centro di nulla (ancora meglio: essere consapevoli di non essere al centro di nulla).
È fare altro e — soprattutto — fare spazio, uno spazio vuoto ma non vacuo, che sappia finalmente accogliere nuovi stimoli, arieggiato al punto da lasciar andare ciò che non serve, illuminato da quella leggerezza che Italo Calvino amava tradurre in inglese, lightness.
E se davvero le immagini fossero indispensabili? Che fare?
Tornare a leggerle. A leggere le fotografie degli altri, leggerle anche segretamente, se disgraziatamente fosse un peso ammettere la bravura altrui.
Leggerle, scatto dopo scatto, con la lentezza di chi sta recuperando o imparando una lingua differente, soffermandosi o tornando indietro laddove non si è capito. Senza fretta, né frustrazione.
Non mi dilungherò oltre, non voglio peccare di presunzione decretando cosa sia meglio per chi ha la bontà di seguire il mio blog, ma sono certa che ognuno saprà organizzare la propria fuga dalla fotografia, con tempi e modalità adeguati.
Mantenendosi curioso, ma sentendosi provvisoriamente e felicemente disimpegnato, come uno studente al termine dell’anno scolastico. Promosso, rimandato o bocciato. Poco importa. Libero. Fino a settembre, quando tutto, siamone certi, ricomincerà.
Buone vacanze!

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2 pensieri su “Vacances, j’oublie tout

    1. Buonasera Giampiero e grazie per il commento,
      qual è il perché in questione?
      Non mi è chiaro.

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